L’E3 di Los Angeles si è conclusa da un po’ oramai, regalandoci il consueto carico di novità videoludiche pronte ad arrivare nel nostro salotto di casa. Tra le tante presenti alla manifestazione – una delle più importanti fiere dedicate al settore – era presente anche Cyberpunk 2077, il videogioco tratto dal famoso gioco di ruolo cartaceo degli anni ’80. Presentato a sorpresa alla fine dell’imponente show di Microsoft, Cyberpunk 2077 ha catturato l’attenzione di tutti con il suo trailer, causando una sorta di innocua isteria collettiva in quanti attendevano finalmente un segno tangibile da parte di un titolo annunciato già da diverso tempo.
Il breve video – girato interamente con il motore di gioco; lo potete trovare in fondo all’articolo – non ha tradito le aspettative, mettendo in evidenza più o meno tutto quello che ci aspettiamo dal titolo di CD Projekt RED. Auto volanti, inseguimenti, sparatorie, innesti artificiali, realtà virtuali, loschi traffici: tutti elementi condensati in un video ad alto contenuto cyberpunk, sancendo il definitivo ritorno alla ribalta di un genere che si era apparentemente fermato – almeno per quanto riguarda il media di riferimento, la letteratura – agli inizi degli anni ’90. Ma come è nato il cyberpunk, e quali sono i suoi principali esponenti?
Tutto inizia nel 1968 con un romanzo di Philip K. Dick dal titolo “Il Cacciatore di Androidi”, libro da cui poi nascerà una delle pietre miliari della cinematografia fantascientifica: Blade Runner (a proposito, avete letto la recensione del seguito scritta da Andrea?)
Per quanto il termine verrà riconosciuto solo diversi anni dopo, possiamo definire il romanzo di Dick come “cyberpunk prima che nascesse il cyberpunk”. Di fatto, il genere viene così definito solo nel 1983, data d’uscita di “Cyberpunk”, libro scritto da Bruce Bethke.
Il nuovo termine, derivante dalla fusione di cibernetica e punk, raccoglie all’interno della sua corrente artistica tutte quelle storie in cui i protagonisti sono i principali critici della società postmoderna in cui sono immersi. Ribelli, tecnologici, contestatori: è questo l’identikit del tipico personaggio cyberpunk. Non è quindi un mistero che, successivamente all’essere diventato un sottogenere della fantascienza, il cyberpunk abbia costantemente ispirato nuove forme mediali. Libri, dicevamo – in questo caso, sarebbe un delitto non ricordare le opere di William Gibson, come Neuromante o Inverso – ma anche giochi, fumetti, film e serie tv.
Dal già citato capolavoro di Ridley Scott Blade Runner a Syndicate, da System Shock a Robocop, passando da Deus Ex, Shadowrun, Altered Carbon e Ghost in the Shell, senza dimenticarci di Terminator e Akira, il cyberpunk ha sempre di più accresciuto la sua importanza e la sua influenza diventando un vero e proprio simbolo, capace di ispirare un numero sempre maggiore di media e appassionare generazioni intere. Il videogioco, quindi, con The Last Night, Detroit: Become Human – di cui vi parleremo in un altro articolo – o il già citato Cyberpunk 2077, ma anche le serie tv ed il cinema, i fumetti, gli anime: insomma, il futuro del cyberpunk sembra essere più florido che mai, e noi non vediamo l’ora di entrare di nuovo nella sua rete!