Cade Yaeger (Mark Walberg) riceve, dopo aver salvato un gruppo di ragazzini entrati nell’area proibita di Chicago, un talismano da un antico Trasformer. Il tutto mentre Optimus Prime, trovatosi sul pianeta Cybertron alla ricerca dei creatori, è intenzionato a far ritorno sulla terra con oscure intenzioni, causate dal soggiogamento della divinità Quintessa.
Non sembra esserci nulla di diverso o che si discosti dal precedente capitolo Transformers 4 – L’era dell’estinzione (2014). Dopo una panoramica sui Dinosauri, il quinto capitolo ripercorre ancora tematiche storiche passando da Merlino a Re Artù, dal Terzo Reich alla prima Guerra Mondiale. Puntando sempre sulla spettacolarità degli effetti speciali più che alla qualità della storia, Michael Bay non incide. Il tutto fa presagire più a una realizzazione a livello marketing, che una realizzazione con scopo di dare nuova linfa alla serie. Wahlberg impacciato, Anthony Hopkins privo di una vera identità; a emergere sono i piccoli ruoli, con un John Turturro capace di inserire comicità nei momenti in cui è chiamato in causa. Ancora rimandata la presenza del famoso concetto di legame tra uomo e macchina, che tanto ha contraddistinto e reso famosi alcuni capitoli della serie; su tutti il primo.
