Nazione: Stati Uniti d’America, Regno Unito
Anno: 2018
Durata: 118 min
Regia: Roar Uthaug
Attori: Alicia Vikander, Dominic West, Walton Goggins, Daniel Wu
Voto Filmantropo:
Lara Croft ritorna al cinema in una nuova avventura alla ricerca del padre sperduto da sette anni ed ormai morto. Ma Lara non accetterà così facilmente la sua dipartita..
A distanza di 15 anni dall’ultima trasposizione cinematografica del classico videogioco della Eidos, Roar Uthaug (The Wave) mette mano al progetto che nel primo capitolo ha visto la genesi per mano di Simon West (Con Air). I film del 2001 e del 2003 rimangono dei discreti prodotti di intrattenimento decisamente ancorati al cinema action di inizio millennio con i relativi pregi e difetti del caso. Ovviamente quando si parla di Lara Croft non si può eludere l’obbligo del partire proprio dall’attrice destinata ad impersonificarla. E qui, c’è da fare un preambolo molto importante: la saga ludica originale diede vita (e forme) ad una Croft decisamente prorompente (anche a causa di un non voluto errore di progframmazione..) che non poteva avere altra interprete se non la giunonica Angelina Jolie. Il reboot in sala, invece, si collega anche a quello su console ad opera della Crystal Dynamics dove viene proposta una Lara non ancora in veste “Tomb Raider” ma semplice ragazza apparentemente dura ed al tempo stesso emotivamente fragile con un padre scomparso ed una eredità sulla quale mettere le mani certificando la morte dello stesso. Se ad un primo giudizio, quindi, non ci sarebbe paragone a favore della signora Pitt la scelta di Alicia Vikander (Submergence) è in perfetta sintonia con la il nuovo corso. La trama attinge a piene mani dal, nuovo, primo capitolo su console ma la vera differenza la fa tutta la struttura orchestrata con una pregevole maestria dal regista norvegese. Questo tomb raider non è solo un prodotto usa e getta per il consumo degli appassionati su console o per nerd incalliti, ma è una pellicola che ha anima propria e coniuga sapientemente due mondi che da diverso tempo tentano di itrecciarsi ma raramente con risultati che vadano oltre il mediocre. Possiamo affermare senza ragionevoli dubbi che Uthaug riesce nella non facile impresa di realizzare il miglior film tratto da controparte su console. Anche se deve molto a diversi capisaldi del cinema di avventura (Indiana Jones in primis) la pellicola è davvero molto godibile con una regia efficace ed in grado di catturare perfettamente i momenti più spettacolari di Miss Croft con location decisamente varie e ben studiate, una fotografia finalmente all’altezza con colori molto vividi il tutto accompagnato da un sottofondo musicale decisamente indovinato a cura di Junkie XL. La Vikander interpreta con deciso impegno la parte dimostrando convinzione nel calarsi nella parte dell’archeologa più famosa su console, sicuramente una presenza più fisica avrebbe bucato lo schermo ma l’attrice svedese dove non può arrivare per evidenti limiti lo compensa in recitazione. Nota positiva anche per l’antagonista del caso, Walton Goggins, sufficientemente alienato e folle.
Bentornata Lara.