Nazione: Stati Uniti
Anno: 2018
Durata: 117 min
Genere: Animazione, azione, fantascienza
Regia: Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman
Voto Filmantropo:
New York è una città tranquilla grazie a Spider-Man. I piani diabolici di Kingpin romperanno la tranquillità nella città della grande mela, creando un varco che permetterà agli Spider-Man di diversi mondi di incontrarsi. Miles Morales è un ragazzo afroamericano che colpo si troverà a indossare il costume del suo supereroe preferito.
Primo film d’animazione basato sulle storie dell’arrampicamuri e distribuito negli Stati Uniti con il titolo di Spider-Man: Into the Spider-Verse, un nuovo universo si ispira alle storie ambientate nella saga fumettistica Ragnoverso, raccontando la vicenda che vede come protagonista Miles Morales. La New York creata dai registi Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman è una città diversa e sicura, dove ormai Spiderman (sotto i panni ritroviamo il solito Pater Parker) è considerato un eroe cittadino e dove gli abitanti vivono un momento di apparente pace. La tranquillità nel mondo Marvel si sa che ha breve durata e quando Kingpin, con i suoi diabolici piani, cercherà di distruggere con la sua ambizione sperimentale la cittadina, lo spettatore di colpo sarà proiettato in una situazione con un finale diverso da quello immaginato, ritrovandosi con nuovo eroe per cui tifare. Il preludio alla saga Ragnoverso (in Italia pubblicata da Panini Comics) che porterà sulla terra, gli Spiderman di altri universi come la Gwen Stacy alias Spider-Gwen e Spider-man Noir. La pellicola diretta dal trio americano, sicuramente renderà contenti gli amanti e i lettori dei classici Marvel, dove non mancheranno continue scene d’azione, accompagnate da una direzione e realizzazione del lungometraggio animato, sottoforma di vero e proprio comic con vignette e slang tipicamente apprezzati dai cultori del genere. A rimanere deluso forse, ci potrà essere il pubblico più amante delle versioni cinematografiche dell’eroe, per i lati sentimentali, scherzosi e umani che abbiamo imparato a conoscere il protagonista. Dimentichiamoci Mary Jane o sentimentalismi studenteschi, perché Miles Morales a differenza di Peter Parker è devoto alla famiglia, al senso di appartenenza e cerca qualcuno che possa credere davvero nel primo Spiderman afroamericano. Due vicende famigliari contrapposte perché, se lo zio Ben era l’esempio e colui che affermava che “da un grande potere derivano grandi responsabilità”, lo zio Aaron (il cattivo Prowler) è chi non deve essere seguito, diventando un ribelle e la spalla principale del temibile Kingpin. Spider-Man: un nuovo universo piace, diverte e ha un ritmo che non annoia mai anche grazie alla buona coordinazione del trio dietro la macchina da presa. Che sia l’inizio di una serie di film d’animazione del mondo cinecomics? Di certo la Sony dopo il ritorno a casa del supereroe più famoso (Spiderman: Homecoming, diventato Marvel Studios), non si vuol farsi scappare totalmente le vicende dell’uomo ragno.