Nazione: Stati Uniti
Anno: 2017
Durata: 134 min
Genere: Azione, avventura, thriller, drammatico
Regia: James Mangold
Attori: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Dafne Keen, Stephen Merchant, Dafne Keen
Voto Filmantropo:
I mutanti sono sull’orlo dell’estinzione. Logan (Hugh Jackman), ormai invecchiato a causa di un indebolimento della sua struttura, trascorre le sue giornate lavorando come autista in Texas e, insieme a Calibano (Stephen Merchant), si prendono cura del vecchio Charles Xavier (Patrick Stewart), ex leader degli X-Men affetto da una malattia neurologica degenerativa. Logan viene avvicinato da un’infermiera che gli chiede di accompagnare lei e una ragazzina di 11 anni (Laura – Dafne Keen) nel North Dakota. Dopo aver accettato e dopo che Gabriela (l’infermiera) è stata assassinata, Logan, Charles e Laura partono per un viaggio dove dovranno evitare di cadere nelle mani di uomini armati: i Reavers
Decima apparizione e terzo episodio dello spin-off dedicato a Wolverine, il supereroe più graffiante di tutto l’universo Marvel. Ancora una volta dopo i due capitoli (X-men le origini – Wolverine e Wolverine l’immortale datati 2009 e 2013), il mutante nato dalle matite di Len Wein, dal disegnatore Herb Trimpe e dalla collaborazione di John Romita Sr, viene interpretato da un sensibile e perfetto Hugh Jackman nei panni del ruolo che lo ha reso famoso a livello mondiale. James Mangold (Walk the Line, 2005 – Quel treno per Yuma, 2007) ridisegna la storia, cercando di donare nuova linfa a un personaggio considerato unicamente un mutante capace di essere dotato soltanto del potere rigenerativo. Un fattore determinante se si pensa come sia cambiato il mondo del Cinecomix, quando nel lontano 2010 faceva il suo debutto sul grande schermo, la prima pellicola degli X-Men diretta da un Bryan Singer capace di raccontare il fattore rigenerante e la comparsa sul pianeta del gene X. A distanza di 17 anni, con uno scenario ormai cambiato dove si è arrivati a un paesaggio blockbuster ormai popolato quasi unicamente da cinefumetti, Wolverine percorre la sua strada, per riflettere su un genere che vorrebbe al suo interno una mutazione. Road movie ispirato alla serie fumettistica “Vecchio Logan”, prova a evolvere le gerarchie di un personaggio, riadattandolo in un contesto ormai diventato apocalittico (stile Mad Max), di un personaggio stanco e sporco pronto a intraprendere la sua ultima fatica. Prima volta in cui nel titolo non compare la famosa lettera X, Logan vive la sua vita come autista capace di passare le sue giornate insieme a Calibano (Stephen Merchant) a curare Charles Xavier (ormai diventato ex leader del gruppo di mutanti), convivendo con i problemi che porta la fase avanzata della vita, con problemi legati alla capacità rigenerativa. Una pellicola fortemente improntata sull’aspetto fotografico, scelte stilistiche riuscite e una forte musica di accompagnamento, accomunano il film del regista di Innocenti Bugie (2010), come un western moderno unico e diverso dalle pellicole dello stesso universo o genere. Così di impeto la storia e l’epopea del graffiante eroe diventata di comune dominio al punto da suscitare nello spettatore, l’essere di parte nel proteggere la piccola Laura (Dafne Keen), la bambina capace di riportare credo e vigore, nella storia ormai in fase di tramonto del personaggio. Primi piani e controcampi, dialoghi bene costruiti sono la cornice vincente di una pellicola ben riuscita e ottimamente amalgamata, dove a uscirne trionfante non c’è solo il protagonista, ma anche il resto del cast. Presenti riferimenti, con due citazioni del western Il cavaliere della valle solitaria. Musiche realizzate da Marco Beltrami e brano “Hurt” di Johnny Cash ad accompagnare il lungometraggio.