Daniel e Johnny hanno stretto alleanza per portare alla vittoria i propri dojo durante l’All Valley Tournament, e costringere quindi Kreese a chiudere per sempre Cobra Kai. Mentre i due ex rivali dovranno trovare una formula che gli consenta di lavorare insieme e mettersi alle spalle il passato, il vecchio sensei di Johnny non è rimasto a guardare, e si è rivolto ad un suo vecchio amico, co-fondatore del Cobra Kai e fantasma del passato di Daniel: Terry Silver.
Nazione: Stati Uniti
Anno: 2021
Genere: azione, commedia, drammatico
Piattaforma: Netflix
Episodi: 10
Ideatore: Jon Hurwitz, Hayden Schlossberg, Josh Heald
Attori: Ralph Macchio, William Zabka, Xolo Maridueña, Mary Mouser, Tanner Buchanan, Martin Kove
Dopo il passaggio a Netflix, la serie spin off di Karate Kid ha conosciuto nuova popolarità ed ha avuto successo tale da portarla ad essere uno dei prodotti di punta del broadcaster americano, che ne ha ordinato 3 stagioni supplmentari alle prime due, nate sotto il marchio Youtube Premium. Mix sapiente di ingredienti diversi, capaci di attrarre due generazioni, quella che ha vissuto la trilogia (vi prego, scordiamoci gli altri due capitoli) di Karate Kid, facendo leva su un effetto nostalgia dei film e degli anni ’80 da una parte, dall’altra un rinnovato dinamismo nei combattimenti, il teen drama ed il conflitto generazionale, per avvicinare il pubblico young adult. Eppure, la sensazione è che la serie stia iniziando a camminare su un ghiaccio sempre più sottile, i personaggi di Daniel e Johnny, interpretati rispettivamente da Ralph Macchio e William Zabka, sono intrappolati dalle dinamiche che abbiamo già vissuto più volte nelle prime 3 stagioni e che iniziano a risultare ripetitive, non molto distante dalle relazioni sentimentali, specialmente quelle dei ragazzi, che sembrano semplicemente tentare di esaurire le combinazioni possibili rimaste, senza contare alcuni combattimenti inseriti in contesti quantomeno inverosimili. Considerando che il main event della stagione, il torneo All Valley è stato relegato all’ultimo episodio, con un inizio improvviso e slegato dalla fine della puntata precedente, ed è un grosso peccato, considerato che le coreografie delle specialità e degli scontri sono state pensate molto bene. Per usare un neologismo, Cobra Kai inaugura il prodotto della “Karatenovela”, dove i patemi d’animo e le arti marziali si fondono in una sequela di episodi e climax che risolvono molto poco, con il dichiarato obiettivo di tenere lo spettatore prigioniero. Finora sta funzionando, grazie agli ingredienti principali citati precedentemente, ma attenzione: la noia è dietro l’angolo! Aspettiamo quindi di vedere la parte 5, le cui riprese sono già terminate, per capire se la serie saprà arrivare ad un nuovo livello, e guadagnarsi quindi l’ordine da parte di Netflix di nuove stagioni, oppure rimarrà prigioniera di se stessa, rischiando la disaffezione del pubblico.
COSA CI E’ PIACIUTO
- Il torneo All Valley
- Anni 80 e 2020 che vivono insieme
- Alla fine della stagione, una seria possibilità di rinnovamento
COSA NON CI E’ PIACIUTO
- Le dinamiche iniziano a stancare
- Combattimenti senza senso
- Manca un training montage come si deve in preparazione al torneo, preferito ad altre scene molto più noiose
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