Germania 1945, Johannes Betzler (Roman Griffin Davies) detto Jojo è un bambino di dieci anni che vive solo con la madre Rosie (Scarlett Johansson), avendo perso il padre in guerra e la sorella. Trascorre le giornate in compagnia di un amico immaginario; una versione infantile di Adolf Hitler (Taika Waititi), frutto della’amore per il regime in cui è nato e cresciuto.
Nazione: Nuova Zelanda, Stati Uniti
Anno: 20219
Durata: 108 min
Genere: Commedia
Regia: Taika Waititi
Attori: Roman Griffin Davis, Taika Waititi, Rebel Wilson, Sam Rockwell, Scarlett Johansson
Taika Waititi ha raggiunto il successo con Thor Ragnarok film del 2017, dopo aver realizzato pellicole come Selvaggi in fuga (anno 2016). A distanza di due anni, Il regista Neozelandese decide di ritornare sul grande schermo con un film dal forte senso morale. Principale promotore come realizzatore del proprio film, tanto da interpretare anche il ruolo di Hitler nello stesso, Taika mette in piedi e realizza un favola sensibile con un leggero tocco di drammaticità. Gli occhi di un bambino creano sogni e prospettive diverse da quanto prestabilito, nascondendosi dietro una amara e ingiusta verità. Jojo Rabbit (Rabbit come coniglio che il bambino non riesce ad uccidere) punta il dito su cosa è giusto e cosa è sbagliato, facendo riflettere su cosa siano veramente gli ideali e se vale la pena lottare per raggiungerli o per diventare come essi. Ad alzare l’asticella di una pellicola che insegna che si possono fare bei film senza troppi soldi o senza effetti speciali stratosferici, c’è un cast di primissimo livello capeggiato da Scarlett Johansson e da Sam Rockwell. La bionda attrice, conosciuta anche per essere la vedova nera del Marvel Cinematic Universe, è perfetta nei panni della paziente mamma del piccolo JoJo ed e’ capace di fornire una recitazione ottimamente inserita nel contesto e capace di farle ricevere una nomination ai prossimi Oscar. Sam Rockwell, premio Oscar con Tre manifesti a Ebbing Missouri (anno 2017), è il giusto tassello da aggiungere a un puzzle ben costruito. Waititi si sdoppia nel duplice ruolo di attore- regista (con la sua interpretazione dell’immaginario Adolf Hitler visto dal protagonista), che a tutti gli effetti risulta essere l’arma di una pellicola dal carattere profondo. Toccare un argomento scomodo e difficile come il nazismo, non è semplice ma lo stile e il racconto sono realizzati nella giusta maniera, in una sceneggiatura che non solo segue il romanzo scritto da Christine Leunens, ma riesce anche a cambiarne alcuni dettagli (protagonista nel film è un bambino). Amici e nemici immaginari, che la storia del cinema ha imparato a farci conoscere più volte. La pellicola è stata candidata a due Golden Globe e a sei candidature alla prossima cerimonia degli Oscar.
Cosa ci è piaciuto:
- Racconto scorrevole e dialoghi ben realizzati
- Il cast è perfetto
- Umorismo mai banale e intelligente
Cosa non ci è piaciuto:
- Sam Rockwell forse, avrebbe meritato di essere ancora più al centro della scena
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