Nazione: Stati Uniti
Anno: 2018
Durata: 132 min
Genere: Commedia, biografico, drammatico, storico
Regia: Adam McKay
Attori: Christian Bale, Amy Adams, Steve Carell, Sam Rockwell
Voto Filmantropo:
Immaginiamo Adam McKay a casa in pigiama, costretto a letto da una brutta influenza, mentre inizia leggere un libro preso a caso in una libreria vicino a casa. Il febbricitante regista non può immaginare che da quella biografia, così spessa, sarebbe nato uno straordinario film sulla pesca. Sì, perchè “Vice – L’uomo nell’ombra ” potrebbe tranquillamente intitolarsi “Fisherman Dick – L’uomo delle opportunità”
Dopo “La grande scommessa”, il regista di Filadelfia fa di nuovo centro con la controversa figura di Richard Bruce Cheney, detto Dick , 46° Vicepresidente degli Stati Uniti d’America, sotto la presidenza George W. Bush. Il film disseziona la vita del pragmatico statista americano, dalle origini fino alla sua consacrazione come il “presidente” più potente della storia americana.
Dick Cheney, interpretato da un magistrale Christian Bale, proviene da una famiglia benestante del Nebraska, frequenta l’università di Yale, ma dopo poco tempo è costretto ad abbandonare gli studi. Nel frattempo sposa Lynne Ann Vincent ,sua fidanzatina del liceo, stabilendosi nel Wyoming. Dick non riesce a superare la delusione per la sua carriera universitaria, diventando alcolizzato. Solo la moglie, dopo l’ennesima sbronza e la minaccia di abbandonarlo, riesce a strappargli la promessa di rimettersi in carreggiata e di realizzare qualcosa della sua vita. Ed è proprio la sua compagna,interpretata da Amy Adams, il motore della sua trasformazioni in “pescatore” di opportunità.
Sì, perché dopo questa vera e propria conversione, Dick diventerà un vero pescatore di opportunità che lo porteranno a prendere all’amo il suo mentore, gli Stati Uniti d’America, il presidente George W. Bush, l’Iraq, il terrorismo islamico, il surriscaldamento globale, sua figlia e chi più ne ha più ne metta. Dick è un vero e proprio genio del consenso, non sbaglia un colpo, dopo uno stage alla casa bianca, ottiene un incarico al fianco del suo mentore Donald Rumsfeld (Steve Carell) dal quale impara tutti i trucchi del mestiere del politico. Col tempo Dick si trova sempre più a suo agio nei palazzi del potere di Washington, diventa segretario della difesa, capo di gabinetto e, piazzando le sue esche nelle zone giuste, riesce a far fruttare economicamente il suo potere e diventa porta bandiera della teoria dell’esecutivo unitario (una teoria giuridica secondo la quale il presidente degli USA in emergenza, per la difesa del paese, possa diventare una sorta di dittatore).
Quando ormai la sua carriere politica sembra giunta al culmine, arriva la chiamata di un giovane George W. Bush, anche lui con un passato da alcolista, che lo vuole come vice al suo fianco per sfruttare la sua esperienza. Là dove tutti vedono la tragedia delle torri gemelle, lui vede l’opportunità di fare soldi con le lobby del petrolio in Iraq e di mettere in pratica l’esecutivo unitario usando Bush come un fantoccio. Fino a quando il suo cuore – o la lenza – si rompe.
Vice è un film complesso, che viaggia su diversi livelli narrativi e analizza la figura di Cheney a 360 gradi. McKay dimostra nuovamente di non temere tematiche complesse e non convenzionali per i blockbuster. La trama del film è lineare, ma spesso intervallata da filmati decontestualizzati, almeno apparentemente, che tendono a rafforzare gli eventi narrati e recuperare l’attenzione dello spettatore più avvezzo all’azione. Di eccezionale impatto visivo e emozionale i titoli di coda con le esche che rappresentano tutti gli strumenti di potere dello statista americano.
Un irriconoscibile Christian Bale è riuscito nell’impresa di rendere umana una figura che lui stesso ha definito demoniaca durante il suo discorso di ringraziamento per la sua vittoria ai Golden Globe. Nonostante il notevole trucco e la scarsa espressività del suo personaggio, Bale è riuscito a trasmettere tutte le sfaccettature dell’anima di Cheney. Da esaltare anche le interpretazioni di Steve Carell, Sam Rockwell e Amy Adams che non sono stati inferiori a quelle del protagonista.
Vice è un film che coinvolge anche lo spettatore meno esperto di politica americana, perché spiega al pubblico le logiche di potere e gli effetti che le stesse hanno sulla vita di tutti ogni giorno. Cheney è stata una delle figure più influenti sulla geopolitica mondiale degli ultimi vent’anni e la sua sete di potere ha influenzato inevitabilmente la vita di ognuno di noi.